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I francobolli

 




PERCORSI DI LETTURA

(con bollo di approvazione del Prof Loda)



PAROLE


Il nome


OGGETTI


I quadri




Lo specchio




La strada


LA NATURA


L'albero




Gli animali




L'UOMO


Il papà






La mamma






Il sonno






Il sogno




LUOGHI



L'Egitto




LA FANTASIA


I fantasmi




PAESAGGI DELL'ANIMA


Il nulla






L'invisibile



La leggerezza





















Antologicamente

 

 

 


 

Antology

 

La favola


 
La fiaba

 


Tipi di testo




 Testo narrativo

 


 

Testo descrittivo

 


 

Testo argomentativo e regolativo

 

 



 Scrivere un tema

 

 


 

Scrivere un riassunto

 


 

La relazione

 


 

Il teatro

 

 


 

 

 

 

 

La tragedia, la commedia e il dramma moderno


IL TEATRO 

 IL TEATRO ANTICO: LA COMUNITA'


L'evento teatrale.  L'invenzione del teatro rappresenta uno degli apporti più importanti trasmessi dall'antica Grecia alla civiltà europea. 
La rappresentazione teatrale antica fu un fenomeno anzitutto religioso che aveva luogo nel contesto delle celebrazioni estive in onore del dio Dioniso
Le processioni religiose, caratterizzate da canti e preghiere, si concludevano con il sacrificio di un animale (solitamente un capro) allo scopo di ottenere il favore della divinità. Questa offerta veniva accompagnata da alcuni ministranti ricoperti di pelli che si immedesimavano nell'animale "prestandogli la parola". Originariamente,  infatti, il rito religioso prevedeva il sacrificio di esseri umani e, solo in un secondo momento, tale usanza cruenta fu abbandonata e sostituita con l'offerta di un capretto.







Il dramma satiresco. I ministranti, che simbolicamente venivano sacrificati insieme al capro, sottolineavano con canti e gesti enfatici i passaggi più importanti del rito ponendo così le basi della rappresentazione teatrale vera e propria. Alcuni studiosi hanno dunque ipotizzato, seguendo anche la testimonianza di Aristotele nella Poetica, che queste rudimentali azioni teatrali siano presto sfociate nel dramma satiresco. Questa forma teatrale era caratterizzata  da una struttura abbastanza semplice in cui il coro era costituito da individui travestiti da satiri caprini che si muovevano sulla scena alternando momenti di recitazione a momenti di vivace danza chiamata sìkinnis.

Tragedia e commedia.  All'interno del dramma satiresco si fondevano elementi comici e tragici in una trama dalle sfumature grottesche. Questa duplicità di registro rispecchiava anche le due diverse dimensioni del rito in onore del dio Dioniso. Vi era infatti una componente ludica e giocosa legata al capro come simbolo della fertilità della natura e una componente caratterizzata dalla supplica e la lamentazione legata alla dimensione espiatoria del sacrificio. Proprio da questo duplice registro nasceranno la commedia e la tragedia.
 
Tespi e i grandi autori del teatro greco. Inizialmente le rappresentazioni teatrali prevedevano un coro (insieme di cantori) e un corifeo o capo coro che interagiva con i cantori. Secondo la tradizione fu Tespi il primo autore teatrale ad aggiungere al capo coro un secondo attore andando così a porre le basi per lo scambio di battute dell'azione teatrale divisa in atti e scene.
In genere i soggetti tragici erano ispirati al mito, ossia rappresentavano episodi appartenenti alla storia sacra del popolo greco. La tragedia tendeva quindi a configurarsi come un esempio divino e come un'indagine sulla problematica natura della divinità.






I soggetti comici, invece, erano ispirati ai riti della fertilità e si concentravano dunque su argomenti legati al sesso, al cibo e ai difetti della natura umana.








I più celebri autori tragici furono: Eschilo, Sofocle ed Euripide, mentre i più famosi commediografi furono Cratilo, Aristofane e Menandro.

Il teatro antico: momento di democrazia e di agonismo. Gli spettacoli teatrali dell'antica Grecia erano un fatto politico di grande rilievo. La loro organizzazione era gestita dallo Stato, ma l'interesse della collettività per il teatro aveva una portata ben più generale. Nella democrazia ateniese, in particolare, la rappresentazione teatrale costituiva un'occasione esemplare di esperienza e di vita collettive.
Un altro elemento tipico del fatto teatrale era il suo carattere agonistico. Nella gara, inserita in un rituale e sanzionata da un esito pubblico, trovava una misura e uno sfogo, oltre che una ratifica religiosa e civile, la competitività che era un carattere tipico della società greca.






 IL DRAMMA MODERNO: LA FAMIGLIA BORGHESE


Il precursore: William Shakespeare.  Il teatro shakespeariano anticipa il dramma moderno che si affermerà definitivamente solo nel 1700 e dunque un secolo dopo le opere del "Grande Bardo" di sua maestà. Shakespeare, infatti, è tra i primi autori teatrali a spostare l'attenzione sull'interiorità dei personaggi e sui conflitti che questi vivono a causa delle contrastanti passioni che li animano all'interno della società.

Il dramma moderno. Il dramma moderno continua questo processo di indagine del rapporto problematico tra il singolo e la società, ma lo inserisce in una realtà borghese o popolare, traendo spunto da situazioni comuni e da scene di vita quotidiana abbandonando dunque la dimensione mitico religiosa del teatro antico. Temi frequenti sono l'emancipazione femminile e la crisi della famiglia tradizionale.
I personaggi sono individui appartenenti solitamente alla classe media e ritratti con realismo, nel loro ambiente quotidiano. 

I personaggi. I personaggi sono individui appartenenti di solito alla classe media e ritratti con realismo, nel loro ambiente quotidiano. Spesso sono fortemente caratterizzati dalla funzione che ricoprono all'interno della famiglia e anche della società (importante ad esempio è la professione svolta, legata all'idea del denaro).

Le caratteristiche. Il linguaggio usato è quotidiano, tale da ritrarre con fedeltà e verosimiglianza l'ambiente in cui si muovono i protagonisti e il loro modo di vedere la realtà.
Nel dramma moderno la forma poetica è del tutto abbandonata, a favore della prosa. Importantissima, infine, la scena  che è un luogo chiuso (spesso l'abitazione dei protagonisti) del tutto funzionale al movimento teatrale.







 LUIGI PIRANDELLO: IL PRECURSORE DEL TEATRO CONTEMPORANEO

Luigi Pirandello con opere quali Enrico IV e Sei personaggi in cerca d'autore spinge il dramma moderno, nei primi anni del XX secolo, ad affrontare con più decisione l'interiorità dei personaggi. Se Tespi dunque nell'antichità ha moltiplicato i personaggi, il drammaturgo siciliano moltiplica la scena e gli spazi dell'azione teatrale a cui non è più preclusa nessuna stanza del cuore umano

La relazione




Come si fa l’analisi di un romanzo o in generale di un testo letterario come ad esempio un racconto? Segui la scheda che ti proponiamo, ti aiuterà a comprendere, analizzare e ricordare meglio il testo letto e le sue caratteristiche.

Indicazioni bibliografiche
  • Autore (brevi notizie relative alla vita, alle opere principali, all’epoca storica in cui è vissuto)
  • Titolo (ed eventuale sottotitolo)
  • Casa editrice
  • Luogo e data di pubblicazione dell’edizione consultata e della prima edizione
  • (eventuali) Traduttore e Curatore
Il genere
Indica se si tratta di un romanzo d’avventura, storico, sociale, psicologico, fantastico, giallo, horror, di fantascienza
La trama
Ricostruisci brevemente la trama indicando:
  • la situazione iniziale
  • gli avvenimenti principali
  • la situazione finale
I personaggi
  • Personaggi principali
  • Personaggi secondari
  • Protagonista (aspetto fisico, età, condizione sociale, carattere, idee)
  • Antagonista
  • Aiutante (indicando se, nel corso della narrazione, i rapporti tra i personaggi rimangono immutati oppure cambiano).
Il tempo della storia
  • Quando si svolge la vicenda (epoca storica, reale, fantastica, immaginaria)
  • In quale arco di tempo si svolge la vicenda
  • Per quanto riguarda l’ordine temporale del romanzo (o del racconto) indica se la narrazione procede secondo un ordine cronologico oppure secondo un ordine artificiale, iniziando a narrare i fatti da un qualsiasi momento della vicenda.
Lo spazio
Dove si svolge la vicenda: specifica se nel medesimo luogo o in luoghi diversi, se i luoghi sono reali, immaginari, verosimili, fantastici, aperti, chiusi.
Il narratore
Indica se il narratore è:
  • interno quando è uno dei personaggi del romanzo o del racconto, che racconta i fatti ai quali prende parte come protagonista, come personaggio secondario o come testimone, narrando i fatti in prima o terza persona
  • esterno quando è estraneo alla vicenda che narra sempre in terza persona
e definisci la focalizzazione o punto di vista del narratore.
Cosa ha voluto comunicare l’autore
Specifica se l’autore nel suo romanzo o racconto ha voluto soprattutto:
  • esprimere le proprie idee in relazione a certe tematiche;
  • stimolare alla riflessione su determinati problemi;
  • criticare le idee di un periodo storico;
  • denunciare realtà sociali di miseria e di sfruttamento;
  • far divertire, offrire un momento di evasione;
  • trasmettere dei valori, come il senso dell’amicizia, dell’onestà, del dovere…
  • analizzare il carattere, gli stati d’animo, la psicologia dei personaggi.
Le scelte stilistico-espressive
Indica se il linguaggio è ricco, vivace, essenziale; se di registro alto, con termini ed espressioni di senso figurato; se di registro quotidiano, colloquiale; se predominano le sequenze narrative, descrittive, riflessive, dialogiche; se, di conseguenza, il ritmo narrativo è rapido o lento; se le parole o i pensieri dei personaggi sono riportati mediante la tecnica del discorso diretto, discorso indiretto, discorso indiretto libero, monologo interiore, flusso di coscienza.

Esprimi un tuo giudizio motivato sul romanzo o racconto
Puoi utilizzare la seguente traccia:
  • Complessivamente il romanzo (o il racconto) ti è sembrato interessante, avvincente oppure noioso, poco stimolante? Istruttivo oppure no? Di lettura facile o difficile?
  • Quali passi ti sono sembrati più interessanti? Quali, invece, meno interessanti?
  • Quale personaggio ti è piaciuto in modo particolare? Quale, invece, ti è piaciuto di meno?
  • Condividi il messaggio dell’autore?

Il riassunto




Riassumere un testo prevede due operazioni:

  • Ridurre il testo, diminuendo il numero delle parole e delle frasi;
  • Rielaborare il testo, mantenendo le informazioni principali

Quali sono le principali tipologie di riassunto?
Ci sono diverse forme di riassunto: il riassunto dettagliato, la sintesi e la sintesi brevissima.

Vedremo insieme la sintesi che è il tipo di lavoro più richiesto nella scuola. Questa tipologia di riassunto richiede maggiori capacità di distinguere le informazioni principali da quelle secondarie, per utilizzare soltanto le informazioni essenziali.

Come si può scrivere un'ottima sintesi?

Per scrivere un'ottima sintesi bisogna seguire alcune semplici regole. Vediamole:

LA LETTURA











La lettura del testo è molto importante anche se può sembrare noiosa. Per questo motivo se dobbiamo scrivere un riassunto è consigliabile leggere il brano che ci è stato assegnato nel primo pomeriggio o quando siamo più riposati (i più bravi potrebbero leggere il testo qualche giorno prima della consegna del riassunto)










Quando leggiamo un testo è possibile  incontrare delle difficoltà che non devono tuttavia scoraggiarci o diventare una scusa per non fare il riassunto













Una delle difficoltà più ardue da superare quando leggiamo un brano da riassumere è: VINCERE LA TENTAZIONE DI NON SVOLGERE IL COMPITO 




 






SOTTOLINEARE E DIVIDERE IN SEQUENZE


La sottolineatura del testo è il secondo passaggio utile per scrivere un ottimo riassunto. Se vogliamo essere sicuri di sottolineare le parti più importanti del brano possiamo suddividerlo in sequenze.











Arrivati a questo punto dobbiamo controllare di aver effettivamente colto le informazioni più importanti.










 

 

 

 

 

SCRIVERE LA SINTESI


Scrivere la nostra sintesi è ora un gioco da ragazzi dal momento che, se abbiamo sottolineato le parti essenziali del testo, non ci resta che collegarle come le tessere di un puzzle.











Non dobbiamo però dimenticare che la sintesi è il risultato di una rielaborazione.




 













Nello scrivere il riassunto, il punto di partenza può essere rappresentato dai titoli che abbiamo dato alle sequenze. Queste ci aiutano nell'organizzazione del contenuto, garantendo la fedeltà al testo originale. 

Come possiamo creare, partendo da semplici titoletti, la nostra sintesi?

  • Dobbiamo usare i connettivi opportuni, cioè quegli elementi (congiunzioni, avverbi, pronomi) che permettono di collegare le frasi tra loro
  • Aggiungere le parole necessarie per dare al testo un senso compiuto


 






Bisogna ricordare, infine, che il discorso diretto, presente nel testo, deve essere trasformato in discorso indiretto

ES.  
  • Mi disse: "Sono felice" - (discorso indiretto) disse di essere felice 
  • Disse: "Domani andrò al mare"  - (discorso indiretto) disse che il giorno successivo sarebbe andato al mare
  • Disse: "Il professore mi interrogherà" - (discorso indiretto) disse che il professore lo avrebbe interrogato
  •  Mattia mi consigliò: "Leggi questo libro" - (discorso indiretto) Mattia mi consigliò di leggere quel libro
  • Pippo disse: "Andrò da Paola" - (discorso indiretto) Pippo disse che sarebbe andato da Paola









Il testo argomentativo e regolativo







Che cos'è il testo argomentativo?

Il tema argomentativo può sembrare uno dei più difficili da svolgere a scuola, in un compito in classe o come esercizio a casa, in realtà non è proprio così. 
Basta affrontarlo nel modo giusto e sapere esattamente in cosa consiste un testo argomentativo, per non sbagliare e, soprattutto, per non andare fuori tema.


Il tema argomentativo è un testo in cui si deve esprimere la propria  idea a proposito di un determinato tema che vi viene proposto nel titolo o tramite dei fogli allegati al vostro elaborato. La tesi (la nostra opinione) che porterete avanti dovrà basarsi su argomentazioni solide e supportate da dati e testi, in modo da confutare l’antitesi (un'opinione diversa dalla nostra) e arrivare a una conclusione che non lascia possibilità di ripensamento.

Vediamo allora la scaletta precisa per svolgere al meglio un testo argomentativo.


Una piccola guida

Un tema argomentativo sul bullismo, sul razzismo, un testo argomentativo sulla scuola o sull’amicizia. Il tema è il più ampio possibile e, soprattutto alle scuole medie, riguarderà qualcosa di cui tutti sono a conoscenza. 
La prima cosa da fare quando si affronta un tema argomentativo è la scaletta. È fondamentale perchè vi aiuta a mettere nero su bianco tutti i vostri pensieri, ordinandoli in modo schematico e sostenendovi durante la scrittura in modo da non dimenticarsi niente. La scaletta si divide così:
  • Introduzione: qui, prima di esporre la tesi che avete deciso di sostenere, è necessario introdurre al lettore l’argomento di cui si andrà a parlare. Bisogna fornire a chi legge un quadro generale della situazione e del tema principale di modo che anche un esterno possa capire ciò di cui si sta parlando in quanto possono esserci dei temi e degli argomenti che avvalorano la nostra tesi.

  • Tesi: una volta presentato il tema si passa ad esporre la propria tesi. È l’argomento centrale del vostro tema, è ciò che voi sostenete e credete su quel determinato argomento, per questo dovete farvi valere. La vostra tesi dovrà essere supportata da dati oggettivi, altri scritti, testimonianze, pareri di esperti… tutto per dare forza alla vostra argomentazioni e convincere il lettore che ciò che state dicendo è giusto.

  • Antitesi e Confutazione: l’antitesi è fondamentale. Dovrete presentarla con cura perchè, se siete abbastanza scaltri, vi servirà per avvalorare ulteriormente la vostra tesi. Se, infatti, l’antitesi è quella parte di discorso che dovrebbe confutare e distruggere la vostra tesi e la vostra idea, se avete presentato abbastanza temi e argomentazioni a vostro favore, l’antitesi sarà un tassello in più a vostro favore. La confuterete passo passo, andando ad accrescere la forza della vostra tesi.

  • Conclusione: alla fine del vostro tema argomentativo, dopo aver scritto la tesi e confutato l’antitesi, sarà il momento di racchiudere ogni pensiero in una conclusione finale. Dovreste cercare di fare il punto della situazione, riprendendo “i fili” dei vari discorsi e riconducendoli tutti ad un unico punto: la vostra tesi + quella corretta




Che cos'è il testo regolativo?

 Il testo regolativo fornisce indicazioni per realizzare oggetti o per comportarsi in un certo modo: che legge perciò, legge per fare.
Lo scopo di questo tipo di testo è:

  • fornire indicazioni
  • dare istruzioni
  • dare regole da seguire

 
  


Testa a testa con il testo


Il testo descrittivo






Che differenza c'è tra guardare ed osservare?

Entrambi i verbi fanno riferimento alla vista, ma mentre guardare significa rivolgere lo sguardo verso qualcosa o qualcuno, osservare qualcosa o qualcuno implica un'attenzione, una cura e un tempo particolari, perchè prevede un maggiore coinvolgimento e una maggiore attenzione ai dettagli

Come si osserva?
Perchè un'osservazione risulti efficace, è necessario utilizzare e far esprimere tutti i cinque sensi





 Descrivere per informare. Si può descrivere per informare in modo preciso sulle caratteristiche di luoghi, animali, persone e oggetti, fornendo i dati in modo obiettivo ed esatto, senza aggiungere interpretazioni o commenti personali.
In questo caso parliamo di descrizione oggettiva






Descrivere per esprimere i propri sentimenti. Si può descrivere per esprimere i propri sentimenti, positivi o negativi, che sono stati suscitati dall'osservazione di un determinato luogo, animale, persona, oggetto.
In questo caso parliamo di descrizione soggettiva




Il testo narrativo






 RACCONTARE UNA STORIA

 Che cosa significa narrare?

Il narrare è un'attività naturale e spontanea dell'uomo. Viene creata una narrazione, breve o lunga che sia, tutte le volte che qualcuno racconta una storia.

Cosa intendiamo quando parliamo di "storia"?

Per storia intendiamo genericamente un discorso o un testo in cui vi sono una vicenda (trama) con un inizio ed una fine e dei personaggi che agiscono in tempi e luoghi più o meno definiti. Gli scrittori con la loro sensibilità e fantasia sanno rielaborare le vicende del mondo trasformandole in storie indimenticabili

Che cosa sono i generi narrativi?

All'interno dell'immenso e variegato patrimonio dei testi letterari, ci sono tante e diverse forme di narrazione. A seconda della forma espressiva possiamo distinguere diversi generi narrativi

Una prima distinzione riguarda anche i fatti narrati che possono essere realistici o fantastici







IL TESTO NARRATIVO

Il testo narrativo è un testo che racconta una storia, in cui ci sono fatti che accadono nel tempo e nello spazio, personaggi che compiono delle azioni.


 Le sequenze della trama




Chi racconta la storia?

Il narratore è colui che racconta la storia e può farlo in prima persona (dicendo "io" nel racconto) oppure in terza persona. Il narratore non è quasi mai l'autore, cioè lo scrittore che scrive la storia. 





Testa a testa con il testo