LA FIABA
La fiaba nasce prima di tutto come racconto popolare.
Il repertorio di storie e personaggi che caratterizza la narrazione fiabesca attinge alla tradizione orale tipica di tutte le comunità umane. Generalmente si tratta di “storielle” che venivano raccontate per addormentare i bambini o per intrattenersi durante le serate invernali, narrazioni fantastiche che davano voce alle credenze e alle superstizioni popolari più diffuse.
Il termine “fiaba”, infatti, deriva dal latino fabula, ed è interessante ricordarlo, perché la traduzione più generica di fabula è “discorso della gente, diceria”. L’etimologia della parola dimostra quindi il peso della trasmissione orale nella trasformazione e nell’arricchimento del repertorio tematico della narrazione fiabesca e spiega anche le contaminazioni tra universi culturali diversi
LE ORIGINI
Anche se la fiaba popolare appartiene alla nostra cultura delle origini, in realtà è soltanto tra il XVI e il XVII secolo che l’Occidente comincia a dimostrare un qualche interesse per questo genere letterario. Appartengono a questo periodo le prime raccolte di fiabe che hanno contribuito a fissare le caratteristiche di genere della fiaba popolare, da Le piacevoli notti di Giovan Francesco Straparola, al Cunto de li cunti di Gianbattista Basile, ai più famosi Racconti di mia madre Oca di Charles Perrault.
I TEMI
Per quanto riguarda i temi e i luoghi narrativi, occorre osservare che la fiaba è prima di tutto un racconto fantastico. I diversi protagonisti delle storie delle prime raccolte, esseri umani oppure
animali parlanti, compiono generalmente imprese straordinarie e, nella maggior parte dei casi, inaccessibili a un comune mortale.
I luoghi che fanno da cornice agli eventi, anche se presentano un richiamo ad ambientazioni realistiche, sono in realtà estranei alle normali coordinate spazio-temporali: le fiabe vengono collocate in “non-luoghi” dove i personaggi sono chiamati a rispondere soltanto alle regole delle loro terre fantastiche.
LA STRUTTURA
Inoltre, le fiabe presentano una struttura narrativa che tende a ripetersi, anche se vengono modificati i personaggi principali e i luoghi, realistici o fantastici, che costituiscono l’ambientazione della vicenda. In particolare l’intreccio che caratterizza la maggior parte delle fiabe di magia prevede:
- una fase iniziale, preparatoria alla fiaba: vengono presentati i diversi protagonisti e compare l'antagonista mentre prepara un inganno per impossessarsi della vittima o dei suoi averi;
- l'esordio e la fase ascendente della narrazione: corrisponde al danneggiamento: l'antagonista riesce a mettere a segno le sue trame e l'eroe comincia la sua ricerca;
- il momento culminante: l'eroe riesce a trovare l'oggetto della sua ricerca;
- la fase discendente della narrazione: coincide con il ritorno a casa dell'eroe e con le prove successive che questi deve ancora affrontare, prima che il suo valore e le sue imprese vengano riconosciute;
- la conclusione: l'eroe e la principessa si sposano.
Anche se la struttura narrativa delle fiabe può sembrare semplice, in realtà ogni elemento che compare all'interno della narrazione ha un ruolo estremamente complesso. Prima di tutto si devono sempre fare i conti con la tradizione che ha prodotto quella fiaba, che ha creato quei personaggi e che ha ritenuto importante riportare proprio quella vicenda e non un'altra, per trasmettere un preciso messaggio.
Inoltre non dobbiamo dimenticare che un'altra possibile traduzione del termine latino fabula è anche “mito” o “leggenda”. In questo caso, il racconto fantastico si trasforma nel racconto delle origini di un popolo, nella storia leggendaria degli avi che hanno fondato villaggi, città, imperi. È questo il caso, per esempio, delle fiabe africane o delle storie dei nativi d’America
Inoltre non dobbiamo dimenticare che un'altra possibile traduzione del termine latino fabula è anche “mito” o “leggenda”. In questo caso, il racconto fantastico si trasforma nel racconto delle origini di un popolo, nella storia leggendaria degli avi che hanno fondato villaggi, città, imperi. È questo il caso, per esempio, delle fiabe africane o delle storie dei nativi d’America
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