L'espansione dell'Islam


 

 L'ESPANSIONE DELL'ISLAM

 

In epoca medievale esiste un diretto contatto tra l’Europa cristiana e vicini mondi dell’Islam e di Bisanzio. La data di inizio della storia musulmana è fatta risalire al 622, anno dell’Egira (in arabo: migrazione), quando Maometto (567 circa-632), fondatore del nuovo credo monoteista, è costretto a fuggire dalla Mecca e a rifugiarsi a Medina.
 

La dottrina islamica, raccolta successivamente nel Corano, il libro sacro dei musulmani, si diffonde rapidamente in tutta la penisola araba e diventa elemento unificatore di quei territori, fino ad allora abitati dai nomadi beduini, organizzati in una moltitudine di tribù separate tra loro, ma legate da una forte solidarietà tra le famiglie del medesimo gruppo.
 

I successori di Maometto, che detengono il potere religioso e quello politico, vengono detti califfi; adottano la guerra santa (Jihad) contro gli infedeli, ovvero coloro che non credono in Allah, e conquistano in soli dodici anni Palestina, Siria ed Egitto. Favorita dalla debolezza politica dell’impero bizantino e di quello persiano dei Sassanidi che cade nel 655, l’espansione musulmana può dilagare verso India e Cina e verso occidente. Nel 711 Tariq ibn-Ziyad attraversa lo stretto di Gibilterra; nel 714 la Spagna è quasi completamente sotto il dominio arabo. L’avanzata verso il cuore dell’Europa è fermata a est dalla resistenza di Costantinopoli e a ovest da Carlo Martello che sconfigge gli arabi nella battaglia di Poitiers (732)

 

 

 

Fin dai primi anni della conquista sorgono all’interno del mondo arabo forti tensioni politicoreligiose che danno vita alle diverse confessioni islamiche. Le due principali sono quella sciita, che oggi è maggioritaria in Iran, e quella sunnita, il gruppo attualmente più numeroso nel complesso
mondo islamico.
La dinastia degli Omayyadi (660-750) riesce in un primo tempo a mantenere l’unità politica. Nel 750 le succede quella degli Abbasidi (750-1258) che, sostenuta dagli sciiti di Persia, prende il potere, trasferisce la capitale da Damasco a Baghdad e fonda emirati autonomi. 

Il potere abbaside verrà poi indebolito dai mercenari turchi islamizzati che, dal IX secolo, eserciteranno una tutela sul califfato, mentre le province esterne, come l’Egitto, conquisteranno maggiore autonomia.
Malgrado la perdita dell’unità politica, attraverso la religione, l’uso di un’unica lingua e di una stessa legge, il mondo arabo mantiene la propria e riconoscibile identità culturale.
 

Un’importante rete commerciale copre i vastissimi territori musulmani, di cui Baghdad e Bassora sono i nodi principali: allo sviluppo commerciale non corrisponde però il decollo dell’agricoltura, limitata dalla scarsità d’acqua e dal livello ancora basso delle tecniche agricole

 


 

Scopri quello che sai sull'Islam 


Metti ordine e abbina