I VULCANI
Un vulcano si genera all'interno della crosta terrestre per la risalita, in seguito ad attività eruttiva, di massa rocciosa fusa (chiamata magma) formatasi al di sotto o all'interno della crosta terrestre.
E’ formato da:
- una struttura non visibile, interna alla crosta (comprendentecamera magmatica, condotti magmatici, etc.)
- una struttura visibile esterna formata dal rilievo vulcanico.
Con il termine vulcano ci si riferisce solo alla parte esterna e visibile dell'apparato vulcanico ossia proprio al rilievo, più o meno conico, formato dall'accumulo di tutti quei materiali liquidi, solidi o gassosi, che sono stati emessi dai crateri durante le varie fasi eruttive del vulcano stesso.
La fuoriuscita di materiale è detta eruzione e i materiali eruttati sono
lava, cenere, lapilli, gas, scorie varie e vapore acqueo.
Le masse di rocce che formano un vulcano vengono chiamate rocce ignee, poiché derivano dal raffreddamento di un magma risalito dall'interno della Terra.
La forma e l'altezza di un vulcano dipendono da vari fattori tra cui l'età del vulcano, il tipo di attività eruttiva, la tipologia di magma emesso e le caratteristiche della struttura vulcanica sottostante al rilievo vulcanico.
Sulla superficie terrestre il 90% dei vulcani sono sottomarini (in gran parte situati lungo le dorsali medio oceaniche) mentre circa 1500 sono quelli oggi attivi sulle terre emerse.
In Europa abbiamo molti vulcani attivi, tra cui il principale è l’Etna, che si trova in Sicilia, in Italia. Anche l’Islanda presenta numerose attività vulcaniche.
I vulcani possono essere classificati in base al tipo di apparato vulcanico esterno o al tipo di attività eruttiva. In base all’apparato vulcanico possono essere:
Vulcani a cono: Troviamo un vulcano a cono quando le lave sono acide. In questi casi il magma è molto viscoso e trova difficoltà nel risalire, solidificando velocemente una volta fuori.
Alle emissioni laviche si alternano emissioni di rocce e detriti, materiale solido che viene sparato fuori e che, alternandosi con le colate, forma gli strati dell'edificio. Eruzioni di questo tipo possono essere molto violente (come quella del Vesuvio che seppellì Pompei ed Ercolano), poiché il magma tende ad ostruire il camino vulcanico creando un “tappo”; solo quando le pressioni interne sono sufficienti a superare l'ostruzione, l'eruzione riprende (eruzione di tipo vulcaniano), e nei casi estremi ci può essere un'esplosione che può arrivare a distruggere l'intero vulcano.
Vulcani a scudo: presentano fianchi con pendenza moderata con eruzione di lava fluida che costruisce enormi coni a bassa pendenza.
I maggiori vulcani del pianeta sono a scudo.
Vulcani sottomarini: un terzo tipo di apparati vulcanici sono i vulcani sottomarini nella forma di semplici spaccature della crosta oceanica da cui fuoriescono magma e gas. Hanno dato vita nel corso della storia geologica della Terra alle dorsali oceaniche, alle isole o arcipelaghi vulcanici.
In base al tipo di attività eruttiva possiamo distinguere diversi tipi di vulcani tra i quali:
Tipo islandese. Le eruzioni avvengono attraverso lunghe spaccature nel terreno e non da un cratere circolare. Le colate tendono a formare degli altopiani basaltici. Al termine di un'eruzione la fessura eruttiva può sparire perché ricoperta dalla lava fuoriuscita e solidificata, fino a che non riappare alla successiva eruzione. Gli esempi più caratteristici si trovano in Islanda, da cui la particolare denominazione del tipo. Un ottimo esempio di eruzione di vulcano islandese è quella del Laki del 1783, una delle più famose eruzioni vulcaniche della storia europea.
Tipo stromboliano (eruzione lenta). Magmi basaltici molto viscosi danno luogo a un'attività duratura caratterizzata dalla emissione a intervalli regolari di fontane e brandelli di lava, che raggiungono centinaia di metri d'altezza, e dal lancio di lapilli e bombe vulcaniche. La ricaduta di questi prodotti crea coni di scorie dai fianchi abbastanza ripidi. Stromboli, l'isolavulcano dalla quale prende il nome questo tipo di attività effusiva, è in attività da due millenni, tanto da essere nota, sin dai tempi delle prime civiltà, come il "faro del Mediterraneo".
Tipo vulcaniano (semi esplosivo). Dal nome dell'isola di Vulcano nell'arcipelago delle Eolie. Sono eruzioni esplosive nel corso delle quali vengono emesse bombe di lava e nuvole di gas cariche di ceneri. Le esplosioni possono
produrre fratture.
Tipo vesuviano (esplosivo). Dal nome del vulcano Vesuvio, è simile al tipo vulcaniano ma con la differenza che l'esplosione iniziale è tremendamente violenta tanto da svuotare gran parte della camera magmatica: il magma allora risale dalle zone profonde ad alte velocità fino ad uscire dal cratere e dissolversi in minuscole goccioline. Quando questo tipo di eruzione raggiunge il suo aspetto più violento viene chiamata eruzione pliniana (in onore di Plinio il Giovane che per primo ne descrisse lo svolgimento, nel 79 d.C.)
Laghi vulcanici
I laghi vulcanici hanno origine da crateri di vulcani sia spenti che quiescenti o caldere generate comunque dall'attività vulcanica che vengono parzialmente o completamente riempite dalle acque meteoriche o sorgive. Ne troviamo alcuni anche in Italia, soprattutto nel Lazio e Campania (Lago di Bolsena, Lago di Vico, Lago di Bracciano, Lago Albano, Lago di Nemi, Lago d'Averno). In Basilicata ci sono i Laghi di Monticchio, situati alla falda sud occidentale del monte Vulture, che occupano le bocche crateriche dell'antico vulcano.
La presenza di un lago all'interno del cratere di un vulcano non estinto ne aumenta notevolmente il rischio vulcanico associato, inteso come potenziale distruttivo del vulcano.
La ripresa dell’attività vulcanica può innescare, infatti, colate di fango calde, che scendono ad alta velocità lungo i fianchi del vulcano con effetti catastrofici.
GeoGame - I vulcani più pericolosi del mondo