I terremoti

 

 


 

I TERREMOTI 

 

I terremoti (dal latino terrae motus, cioè "movimento della terra"), detti anche sismi o scosse telluriche (dal latino Tellus, dea romana della Terra), sono vibrazioni o oscillazioni improvvise, rapide e più o meno potenti, della crosta terrestre, provocate dallo spostamento improvviso di una massa rocciosa nel sottosuolo.
 

Tale spostamento è generato dalle forze di natura tettonica che agiscono costantemente all'interno della crosta terrestre provocando la liberazione di energia in una zona interna della Terra detto ipocentro.
A partire dalla frattura si creano una serie di onde elastiche, dette "onde sismiche" che si propagano in tutte le direzioni dall'ipocentro, dando vita al fenomeno osservato in superficie.
Il luogo della superficie terrestre posto sulla verticale dell'ipocentro si chiama epicentro ed è generalmente quello più interessato dal fenomeno. Le onde elastiche che si propagano durante un terremoto sono di diverso tipo e in alcuni casi possono risultare in un movimento prevalentemente orizzontale o verticale del terreno (scossa ondulatoria o sussultoria).

 

 


 

La branca della geofisica che studia questi fenomeni è la sismologia. Quasi tutti i terremoti che avvengono sulla superficie terrestre sono concentrati in zone ben precise ossia in prossimità dei confini tra una placca tettonica e l'altra dove si originano le faglie: queste sono infatti le aree tettonicamente attive.
Ogni giorno sulla Terra si verificano migliaia di terremoti: sperimentalmente si osserva che la stragrande maggioranza di terremoti al mondo, così come di eruzioni vulcaniche, avviene lungo la cosiddetta cintura di fuoco Pacifica.
In Europa in base alla mappatura sismica prodotta dai ricercatori europei, tutti i Paesi dei Balcani, del Mediterraneo, così come la Turchia, a metà tra Europa e Asia, sono quelli che rischiano di più trovandosi nella zona tra la placca africana e la placca euroasiatica.

 

Solo pochi terremoti sono percepiti dalla popolazione e la maggior parte di questi ultimi causa poco o nessun danno. La durata media di una scossa è molto al di sotto dei 30 secondi; per i terremoti più forti può però arrivare fino a qualche minuto.

 


 

In Europa le aree maggiormente interessate dai fenomeni sismici sono la Penisola Anatolica, la Grecia e l’Italia dove, negli ultimi decenni, si sono verificati i terremoti di intensità maggiore.
Alcuni terremoti si manifestano o sono preceduti da sciami sismici più o meno lunghi e intensi, caratterizzati da più terremoti ripetuti nel tempo e circoscritti in una determinata area, altri invece si manifestano subito e improvvisamente con una o più scosse principali.
Un terremoto, inoltre, può essere accompagnato da forti rumori che possono ricordare boati, rombi, tuoni, sequenze di spari, eccetera: questi suoni sono dovuti al passaggio delle onde sismiche all'atmosfera e sono più intensi in vicinanza dell'epicentro.

 

 


 

Come si misurano i terremoti? 

 

Intensità e magnitudo. Per uno stesso terremoto si possono definire sia l'intensità massima riscontrata in vicinanza dell'epicentro, che le varie intensità osservate nelle diverse località in cui l'evento sismico è statoavvertito.
 

La scala Mercalli è una scala che misura l'intensità di un terremoto tramite gli effetti che esso produce su persone, cose e manufatti.
Con l'attribuzione di un valore sulla scala Richter, si esprime una misura della cosiddetta magnitudo ovvero una stima dell'energia sprigionata da un terremoto nel punto della frattura della crosta terrestre cioè all'ipocentro.
A volte, due terremoti di identica magnitudo possono avere diverse intensità, se hanno ipocentri posti a differenti profondità, oppure si verificano in zone con una diversa antropizzazione. L'esempio classico è quello del terremoto di altissima magnitudo che però avviene in mezzo al deserto, dove non ci sono costruzioni e che potrà avere intensità minore (quindi un Grado Mercalli inferiore) rispetto a un altro, di magnitudo inferiore, che avviene in una zona densamente abitata, e le costruzioni non sono antisismiche. Non ha alcun senso dunque trovare equivalenze tra i valori della scala Richter (che misura una grandezza fisica) con quelli della scala Mercalli (basata sugli effetti prodotti).
 

Effetti. La seguente tabella descrive gli ipotetici effetti di terremoti di varie magnitudo vicino al loro epicentro in luoghi abitati. La tabella ricalcalo stile della scala Mercalli. Gli effetti possono quindi variare in base ad una gran quantità di fattori, come la distanza dall'epicentro, il tipo di terreno che può smorzare o amplificare le scosse, e il tipo di costruzioni, se presenti. 



LO TSUNAMI


Il maremoto (o tsunami) è un anomalo moto ondoso del mare, originato da un terremoto sottomarino o da altri eventi che comportano uno spostamento improvviso di una grande massa d'acqua quali, per esempio, una frana, un'eruzione vulcanica sottomarina o un impatto meteoritico.
Di solito un maremoto si genera in mare aperto, dove l'onda rimane poco intensa e poco visibile e concentra la sua forza in prossimità della costa quando l'onda si solleva e si riversa sull’entroterra (una barca in mare aperto può anche non accorgersi del passaggio di un'onda di maremoto).
L'intensità di un maremoto dipende dalla quantità di acqua spostata al momento della formazione del maremoto stesso: in generale un'onda di maremoto che lungo la costa non supera 2,5 m in altezza non provocherà grandi danni e i suoi effetti non saranno pericolosi, mentre un'onda di oltre 4–5 m in altezza sarà distruttiva per la costa investita.
L'uso del termine giapponese "tsunami" (onda contro il porto) come sinonimo di maremoto (composto di mare e moto sul modello di terremoto) si è diffuso nel mondo anche a seguito dello tsunami dell'Oceano Indiano del 2004. Tale espressione è diffusamente utilizzata dai mezzi di comunicazione e dalla comunità scientifica. 

 

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