La guerra di secessione negli Stati Uniti

 

 

 

LA GUERRA DI SECESSIONE AMERICANA


Dopo avere conseguito l’indipendenza dalla Gran Bretagna, gli Stati Uniti conoscono un vertiginoso sviluppo economico, favorito dalla situazione politica caratterizzata da un originale modello di democrazia.
L’esistenza ad ovest di vasti territori vergini da conquistare fornisce uno spazio immenso ai pionieri e ai coloni che vi si avventurano.

Di pari passo si allargano i confini, così che alla metà del secolo sono più di trenta gli stati aderenti all’Unione.
Di notevole importanza sono le annessioni del Texas (1836) e della California, a seguito della guerra con il Messico (1846- 1848), che consegnano agli Stati Uniti tutto il territorio del sudovest.
Può così svilupparsi l’agricoltura delle grandi pianure, nelle quali è appena iniziata l’opera di insediamento dei coloni. La costruzione delle ferrovie transcontinentali favorisce enormemente la loro penetrazione nei territori dell’ovest e allo stesso tempo collega le zone agricole e le terre dell’allevamento del bestiame ai ricchi mercati cittadini posti sulla costa atlantica.

 


 

Tuttavia gli Stati Uniti attraversano una profonda crisi sfociata in una durissima guerra civile: alle sue origini ci sono la netta divisione sociale ed economica del paese tra l’Unione al nord, imprenditoriale e industrializzata, e la Confederazione al sud, dove prevalgono le grandi piantagioni sfruttate col lavoro degli schiavi. Quando a ciò si sovrappose anche l’interesse economico per la colonizzazione di nuove terre e l’elezione a presidente dell’abolizionista Abraham Lincoln, la crisi divenne irreversibile. Il 20 dicembre 1860 il Sud diede vita a una confederazione autonoma con capitale Richmond e presidente Jefferson Davis

 

 

 

Il 12 aprile 1861 i confederati bombardarono forte Sumter e iniziò la guerra che vide protagonisti per il Sud il generale Robert Lee, per il Nord Ulysses Grant. Il 9 aprile 1865, non potendo più difendere Richmond investita da Grant, il Sud si arrese. Il 14 aprile fu assassinato il presidente Abraham Lincoln (1809-1865), mentre si apprestava a varare una politica moderata nei confronti degli sconfitti.

Con la vittoria dell’Unione, che aveva potuto mettere in campo un maggiore potenziale economico e demografico, viene abolita la schiavitù e la società americana si compatta ulteriormente.
 

 

 

 

L’economia compie un nuovo balzo in avanti, riuscendo ad assorbire diversi milioni di immigrati provenienti dall’Europa e dall’Asia e favorendo un vero e proprio boom demografico.
Infatti, se agli inizi del XIX secolo gli abitanti degli Stati Uniti erano poco più di 5 milioni, già nel 1830 divengono 13 milioni e raggiungono i 50 milioni nel 1880.


 

 

Quizzone sulla guuerra di secessione

 La storia degli Stati Uniti