GABRIELE D'ANNUNZIO
Gabriele D’Annunzio nasce a Pescara il 12 marzo 1863 in una famiglia
borghese. Il padre ha grandi progetti per lui, così D’Annunzio studia i
classici e pubblica la prima raccolta di versi, Primo Vere, nel
1879, a 16 anni, grazie alla quale entra subito negli ambienti
letterari. Megalomane fin dalla tenera età, in quegli anni annuncia
anche la sua morte prematura, per poi smentirla e far uscire la seconda
ristampa di Primo Vere avendo creato molto più hype intorno
all’opera.
Nel 1881 si iscrive alla facoltà di Lettera a Roma (ma non la termina) e
diventa cronista della Roma mondana, iniziando a frequentare i salotti
aristocratici e letterari della capitale. Mentre a livello professionale
alterna l’attività di giornalista a quella di scrittore e poeta,
D’Annunzio vive una vita amorosa rocambolesca: nel 1883 sposa
l’aristocratica Maria Hardouin, dopo una fuga d’amore che all’epoca fece
molto scandalo (da lei ha 3 figli e molti debiti); successivamente, a
partire dal 1887, vive una storia d’amore con Barbara Leoni, la cui
figura emerge nelle opere di D’Annunzio di quegli anni, tra cui Il Piacere, Elegie Romane e Trionfo della Morte.
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D'Annunzio intraprende la carriera da parlamentare
Si trasferisce a Napoli per alcuni anni (qui ha una nuova compagna –
Maria Gravina Cruyllas Anguissola – da cui ha una figlia e debiti), ma è
nel 1894, a Venezia, che incontrerà la sua vera musa e il suo amore più
celebre: Eleonora Duse. È questo il suo periodo più creativo: grazie
alla presenza della Duse, D’Annunzio scrive i primi tre libri delle Laudi, il romanzo Il fuoco
(praticamente il racconto della loro storia d’amore) e testi teatrali.
Quando si trasferisce, sempre insieme alla Duse, vicino a Firenze, ha
iniziato da poco la carriera parlamentare: nel 1896 scrive il romanzo
politico Vergini delle rocce, nel 1897 è eletto deputato con la
destra, ma nel 1900 decide di passare all’estrema sinistra, contrario
all’approvazione delle leggi Pelloux, considerate dal poeta liberticide
(era infatti un provvedimento per restringere alcune libertà
fondamentali dei cittadini dopo la rivolta di Milano).
Non viene rieletto alle elezioni di quell’anno e anche in amore le cose
vanno male: nel 1904 finisce la sua relazione con la Duse e le altre sue
storie d’amore sono maledette. Alessandra di Rudinì Carlotti diventerà
presto suora, Giuseppina Mancini, invece, diventerà folle. Confiscata la
casa sui colli fiorentini, D’Annunzio si trasferisce in Francia nel
1910, dove era già conosciuto, e qui si dedica alla traduzione delle sue
opere. Sono 5 anni di esilio volontario, in cui ha una relazione con la
contessa russa Natalia de Goloubeff, frequenta salotti, ma scrive anche
Martyre de Saint Sébastian, messo in scena con musiche di Debussy, che crea molto scandalo.
La Seconda Guerra Mondiale e l'impresa di Fiume
Torna in Italia nel 1915 per sostenere l’entrata in guerra del Paese: si
trasferisce a Venezia, nella “casetta rossa” e diventa un soldato
“particolare”… tutti gli uomini di governo hanno paura delle sue
iniziative. Lancia siluri contro le navi austriache, sorvola Vienna
lanciando migliaia di volantini inneggianti alla resa… ma la sua impresa
più famosa è senz’altro l’occupazione di Fiume. In nome della “vittoria
mutilata” - termine coniato da lui stesso per denunciare la mancanza di
tutti i compensi territoriali che riteneva spettassero all'Italia dopo
la Prima Guerra Mondiale -fregandosene dei Trattati di Pace del 1919 e
del Governo, occupa militarmente la città insieme a reparti volontari
dell’esercito, istituendo la Reggenza Italiana del Carnaro, che dura 15
mesi, fino all’intervento dell’esercito italiano regolare mandato dal
Governo.
Conclusa la sua avventura fiumana nel dicembre 1920, si trasferisce al
Vittoriale, bellissima villa a Gardone Riviera, sul lago di Garda. Sono
anni di decadimento per D’Annunzio, onorato da Mussolini, ma messo al
contempo in disparte. Dal 1926 cura l’Opera omnia, amplia Le faville del maglio e scrive il Libro Segreto. Muore al Vettoriale il 1 marzo 1938.
D'Annunzio: elenco delle opere più studiate a scuola
Gabriele D'Annunzio ha prodotto un numero altissimo di opere ma solo alcune vengono studiate a scuola. Ecco quali sono:
- Primo Vere (1879). Una delle prime opere di
D'Annunzio. Manifesta elementi scolastici e molto semplici, ma dimostra
già il suo talento per la scrittura.
- Il Piacere
(1889). Andrea Sperelli, un nobile romano, si innamora di due donna:
Elena Muti e Maria Ferres. Le storie tra questi tre personaggi
s'intrecceranno a tal punto che ognuno di loro si perderà senza avere un
vero e proprio lieto fine.
- Elegie romane (1892). Raccolta di poesie considerate un diario psicologico e dell'esaltazione.
- Le Laudi (1896-1903). È una raccolta di poesie in
cui si manifesta a pieno titolo la poetica di D'Annunzio, con
particolare focus sull'estetismo e il concetto del superuomo.
- Le Vergini delle Rocce (1896). Romanzo politico
che racconta la storia di Claudio Cantelmo, un padre che deve dare in
sposa una delle sue tre figlie e non sa quale scegliere.
- Il Fuoco (1900). Romanzo che racconta la sua storia d'amore con Eleonora Duse
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Decadentismo e D'Annunzio