Alessandro Manzoni

 

 

 

ALESSANDRO MANZONI


Alessandro Manzoni nasce a Milano nel 1785. Per alcuni anni vive a Parigi, poi torna a Milano.
Manzoni sostiene le battaglie del Risorgimento per l’unità d’Italia ed è cattolico. Secondo lui, i fatti (sia i grandi fatti storici sia i piccoli fatti privati) avvengono per volontà di Dio.
L’opera più importante di Manzoni è il romanzo I promessi sposi. Inoltre scrive tragedie e poesie. Due poesie di Manzoni sono Marzo 1821 (ispirata dai moti del 1821) e Il cinque maggio (dedicata a Napoleone). Vediamo ora più da vicino il periodo più creativo della vita di Manzoni. 

Con il Il conte di Carmagnola (1820) tentò una tragedia ispirata alle nuove idee poetiche (soggetto storico, rifiuto delle unità di tempo, luogo e azione). Con le Osservazioni sulla morale cattolica (1819) contestò le posizioni anticlericali dei neoghibellini. Tornato a Parigi nel 1819, frequentò lo storico francese J. Thierry, da cui prese l’esigenza di una storiografia attenta alle masse e alcune idee sull’origine delle classi sociali accolte nella tragedia Adelchi (1822). 

Rientrò nel 1820 a Milano e condusse una vita appartata e operosa, interrotta da pochi viaggi, vissuta ora con savio umorismo, ora nel tormento di crisi nervose. Nel 1821 scrisse le due odi civili, Marzo 1821 per i moti liberali (pubblicata nel 1848) e Il cinque maggio per la morte di Napoleone. Fu un periodo di creatività, in cui sperimentò generi diversi, nella ricerca febbrile di ciò che poteva meglio accogliere la vastità dei suoi interessi per meglio comunicarli a un più largo pubblico.

 

 


 Approdò al romanzo, scrivendo, fra il 1821 e il 1823, il Fermo e Lucia, ma vi rimise presto mano, operandone una radicale revisione strutturale e formale, e lo pubblicò a Milano (1825-27) con il nuovo titolo I promessi sposi. Dopo ulteriori correzioni linguistiche, seguite a un soggiorno fiorentino nel 1827, il romanzo assunse la veste definitiva nell’edizione a dispense illustrate che uscì a Milano nel 1840- 42. 

Scemato il fervore creativo, Manzoni si applicò in prevalenza a problemi di teoria estetica e linguistica e a studi storiografici (dal Discorso sopra alcuni punti della storia longobardica in Italia del 1822, funzionale all’Adelchi, alle ricerche in margine ai Promessi sposi, da cui si venne separando l’indagine sul processo agli untori della Colonna infame, perfezionata come appendice al romanzo nel 1842).

 


Nel 1861 diventa senatore del Regno d’Italia. Muore nel 1873

 

LE OPERE

 

I promessi sposi è il più famoso romanzo storico italiano.


• La storia avviene nel Seicento (epoca storica precisa), in Lombardia (luoghi reali);
• i protagonisti sono Renzo e Lucia, due giovani di condizione
modesta che vogliono sposarsi (personaggi verosimili);
gli altri personaggi principali sono: un nobile che impedisce
le nozze, un prete pauroso, un frate che protegge i due giovani
(personaggi verosimili);
• ci sono anche personaggi storici, come Federico Borromeo (vescovo di Milano) e Antonio Ferrer (governatore spagnolo);
• la storia privata dei promessi sposi si mescola con avvenimenti storici, come la Guerra dei trent’anni e la peste del 1630;
• il narratore è esterno.
Nei Promessi sposi, Manzoni esprime le sue idee. Al centro del romanzo c’è la Provvidenza di Dio. Le cose succedono per volontà di Dio. A un certo punto, sembra che i prepotenti trionfino. Poi invece, dopo tante sofferenze, Renzo e Lucia si sposano. Questo succede perché Dio aiuta i buoni e i deboli, e punisce chi fa del male.

 

 


 

Inni Sacri. Progettati nel 1812 e pubblicati nel 1815, gli inni , inizialmente avrebbero dovuto essere 12. Il Manzoni ne farà 5: La Resurrezione, il nome di Maria, il Natale, la Passione e la Pentecoste. In queste opere si vede tutto il fervore religioso del Manzoni e l'intento educativo della sua opera.


La poesia civile: Aprile 1814, Marzo 1821, 5 Maggio

Con il Proclama di Rimini Manzoni si unisce all'iniziativa di Murat con un carme di derivazione petrarchesca. In Marzo 1821 lo scrittore lombardo, in strofe di otto decasillabi, fa sua la speranza dei rivoluzionari lombardi, che, alla notizia dei moti in Piemonte, speravano che l'esercito sabaudo avrebbe superato il Ticino per liberare la Lombardia. (l'opera fu publicata nel 1848). Nel 5 Maggio il Manzoni si confronta con la grande e controversa figura di Napoleone Bonaparte
 
 
 
 


Adelchi. La tragedia si suddivide in cinque atti. Ermengarda, la figlia di Desiderio (re dei Longobardi) per ragioni di Stato, viene rifiutata come sposa da Carlo Magno. Desiderio per vendicarsi vuole fare incoronare i figli di Carlomanno, fratello di Carlo Magno, rifugiatisi presso di lui. Carlo Magno manda un ultimatum a Desiderio, il quale rifiuta e dichiara guerra. Grazie al tradimento di duchi longobardi l'esercito di Carlo Magno avanza verso Verona. Ermengarda, che si era rifugiata presso la sorella Ansberga (Anselperga) nel monastero di San Salvatore a Brescia, scopre delle nuove nozze di Carlo Magno e delirando muore. Sempre grazie all'aiuto di traditori, Carlo Magno riesce a conquistare Verona e fa prigioniero Desiderio. Adelchi che prima inutilmente aveva cercato di opporsi alla guerra contro i Franchi, poi combatte fino ad essere ferito a morte. Condotto in fin di vita alla presenza di Carlo e del padre prigioniero, invoca, prima di morire, clemenza per il padre e lo consola per aver perduto il trono: non aver più alcun potere infatti non lo obbligherà più "a far torto o subirlo". Adelchi è una fantastica tragedia manzoniana che mette in scena la caduta del regno longobardo in Italia da parte dei franchi nell'VIII sec.
 
 

 
Il conte di Carmagnola. La tragedia è dedicata a Furiel. L'inizio della composizione risale ai primi mesi del 1816 e fu terminata nel 1819. Alla tragedia il Manzoni premise una lunga prefazione e delle nutrite notizie storiche.

L'opera si suddivide in 5 atti e vede l'ascesa e la caduta del Conte che, inizialmente sostenuto dal debole Marco, si lancia alla testa dei Veneziani contro i Visconti di Milano. Marino tuttavia lo sospetta di tradimento e lo uccide.

 

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