"PINOCCHIO" DI CARLO COLLODI
L'autore
Carlo
Collodi, all'anagrafe Carlo Lorenzini nasce a Firenze il 24 novembre 1826. Diviene
celebre a partire dal luglio 1881 grazie
al libro Le avventure di Pinocchio che è unanimemente considerato un grande classico della
letteratura per ragazzi. Il testo inizialmente comparve a puntate sul Giornale
per i bambini con il titolo La storia d'un burattino, mentre in
volume fu pubblicato nel 1883 dalla Libreria Felice Editrice Paggi di Firenze.
Il libro ebbe un successo senza precedenti e fu tradotto in più di 200 lingue
nel mondo, facendone, senz'altro, il libro italiano più letto all'estero nella
storia dell'editoria italiana fino ad allora.
Carlo Collodi
muore, improvvisamente, il 26 ottobre 1890 a Firenze. Alla sua opera, sono
ispirati due celebri film di Luigi Comencini
e di Roberto Benigni e il cartone animato realizzato da Walt Disney.
La storia
Pinocchio.
Pinocchio nell’intenzione iniziale dell’autore avrebbe dovuto morire sulla
quercia grande a cui lo aveano legato il gatto e la volpe, ma poi il finale
cambia.
Dopo il
quindicesimo capitolo Collodi aveva deciso di scrivere la parola "fine" e
quindi aveva decretato la morte di Pinocchio. La leggenda, forse costruita ad arte,
racconta che le troppe lettere arrivate alla redazione del giornale per i
bambini costrinsero l’autore a riprendere la penna e a continuare la storia di
Pinocchio, che quindi, dalla prima redazione: Storia di un burattino,
diventò Le avventure di Pinocchio.
Sulla quercia
grande Pinocchio muore e rinasce. Da quel momento in poi tutto il romanzo
cambia tono perché tutto viene vissuto sotto gli occhi della fata. Nel momento
quindi in cui Turchina libera Pinocchio dalla sospensione sull’albero cominciano
le vere avventure di Pinocchio.
La fata
turchina. È molto importante la figura della fata turchina perché fa vedere
che nella vita è possibile il cambiamento: è possibile cambiare forma ed è
possibile crescere. Tanto che Pinocchio le chiede di insegnargli come si fa a
crescere. La fatina lo accoglie, lo riconosce. Gli dice una cosa molto
importante, cioè che lui non deve seguire la strada giusta, ma che deve seguire
la vera strada. Quindi non gli dice che deve seguire dei precetti, ma gli dice
che deve cercare di incontrare se stesso, la sua vera identità. Questa è la
funzione della fata turchina.
La fine della
storia. Il finale di Pinocchio vede la trasformazione della marionetta di
legno in un bambino in carne e ossa. È interessante il finale di Pinocchio, che
in realtà non finisce. Non molti si sono resi conti che non c’è il punto fermo,
ma Pinocchio è sospeso sui tre puntini di sospensione.
Il che significa che la
storia continua, non è finita lì. In effetti, poi sappiamo che tanti hanno
tentato di ridar vita a Pinocchio, di creare nuove situazioni in cui Pinocchio
viene coinvolto anche dopo la fine delle Avventure. È un finale che non chiude
ma apre. Il grande miracolo è quello di diventare esseri umani non di restare
burattini per sempre. Diventare bambino è l’inizio della vera vita.