L'aggettivo




Che cosa significa il termine: "aggettivo"?

 L'aggettivo dal latino (adiectivum: che si aggiunge) è quella parte variabile del discorso che si aggiunge al nome per indicarne una qualità o per determinarlo in modo più preciso.

Come si possono classificare gli aggettivi?

Gli aggettivi si dividono in qualificativi (si aggiungono al nome per indicarne particolari qualità) e aggettivi determinativi (si aggiungono al nome per determinarlo in modo più preciso. Si distinguono in: possessivi, dimostrativi, indefiniti, interrogativi, esclamativi, numerali.

 


GLI AGGETTIVI QUALIFICATIVI: Si aggiungono al nome per indicarne particolari qualità

  • CONCORDANZA: concordano nel genere e nel numero con il nome cui si riferiscono
    bambino educato

  • FUNZIONE:
    1) attributiva= quando si aggiungono direttamente al nome ES. Vorrei del freddo
    2) predicativa= quando si aggiungono al nome attraverso il verbo ES. Il tè è freddo
    3) sostantiva= quando sono preceduti dall'articolo ES. Il rosso è il suo colore preferito
    4) avverbiale= quando si riferiscono ad un verbo= ES. Corri veloce
  • POSIZIONE:
    1) prima del nome: Ho conosciuto un bravo avvocato
    2) dopo il nome: Ho conosciuto un avvocato bravo.

  • STRUTTURA:
    1) primitivi: sono formati solo da radice e desinenza. Bello, stanco
    2) derivati: derivano da altre parti del discorso, con l'aggiunta di prefissi e suffissi. Infedele, postale
    3) alterati: alterano, con l'aggiunta di suffissi alterativi, il proprio significato. Si dividono in:
    - diminutivi: bruttino
    - vezzeggiativi: deboluccio
    - accrescitivi: sapientone
    - dispregiativi: avaraccio
    4) composti: sono formati, nella maggior parte dei casi, dall'unione di due aggettivi: rossonero, sacrosanto

  • GRADO:
    1) positivo: quando esprimono solo l'esistenza di una qualità. ES.Stefano è bello
    2) comparativo: quando esprimono un confronto tra due termini (primo e secondo termine di paragone) rispetto ad una certa qualità
    - di maggioranza: Stefano è più bello di Marco
    - di minoranza: Stefano è meno bello di Marco
    - di uguaglianza: Stefano è bello come Marco
    3) superlativo: quando esprimono una qualità posseduta al massimo livello:
    - relativo: Stefano è il più bello del gruppo
    - assoluto: Stefano è bellissimo





GLI AGGETTIVI DETERMINATIVI: Si aggiungono al nome per determinarlo in modo più preciso
    POSSESSIVI: Indicano di chi è o a chi appartiene il nome di persona, di animale o cosa a cui si riferiscono: mio, tuo, suo, nostro, vostro, loro (loro è invariabile)
    - La mia gattina e il tuo cagnolino sono grandi amici

 
    DIMOSTRATIVI: Mostrano, cioè indicano, la posizione nello spazio, nel tempo o nel discorso del nome cui si riferiscono, rispetto a chi parla o chi ascolta: questo (vicino a chi parla), codesto (vicino a chi ascolta), quello (lontano da chi parla e da chi ascolta)
    - Questo dipinto è un capolavoro
    - Codesti ragionamenti non mi convincono
    - Quella sera non ballai con Giorgio




     
    INDEFINITI: Indicano in modo vago, generico e imprecisato la quantità o la qualità del nome cui si riferiscono: poco molto, tanto, tutto, altrettanto, vario, diverso, nessuno, ogni, qualche, certo...
    - Ho comprato molti biscotti al cioccolato

    NUMERALI: Precisano la quantità numerica del nome cui si riferiscono. Si distinguono in:
    1) cardinali: uno, due, tre, cento
    2) ordinali: primo, secondo, terzo, centesimo
    3) moltiplicativi: Vorrei una doppia porzione di torta





    INTERROGATIVI: Introducono una domanda, diretta o indiretta, sulla qualità o sulla quantità del nome cui si riferiscono: che, quale, quanto
    - Che ore sono? Dimmi che ore sono
    - Quale romanzo leggerai?


    ESCLAMATIVI: Introducono un'esclamazione sulla qualità o sulla quantità del nome cui si riferiscono: che, quale, quanto
    - Che pettinatura strana ha Gisella!
    - Quale coraggio hai avuto!






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