Complementi indiretti - specificazione, partitivo, di denominazione, di termine, di luogo

 

 


 

Tranne il complemento oggetto e i complementi predicativi, tutti gli altri complementi appartengono a questa categoria.
Attenzione, però! Alcuni complementi indiretti non prevedono l’uso di una preposizione.


È il caso, ad esempio, del complemento di tempo, che in alcuni casi è introdotto da una preposizione (ti ho aspettato per un’ora; vivo a Trieste da un anno) e altre volte ne è privo (la sera mi preparo una bella camomilla; l’anno prossimo andrò in vacanza al mare).

 

Complemento di specificazione - Domanda: di chi? di che cosa?


Il complemento di specificazione è uno dei complementi indiretti più importanti. Come si deduce dal nome, il suo compito è quello di precisare il termine al quale si riferisce: il diario di Giovanni è nascosto sotto il letto; i raggi del sole ci riscaldano.


Il complemento di specificazione è retto dalla preposizione di e dipende generalmente da un nome: un cesto di arance; una scatola di chiodi.

Si può trovare anche con un aggettivo e, meno frequentemente, con un verbo:
un gesto pieno di rabbia; un ramo carico di frutti; il libro consta di tre parti; vi siete ricordati dell’appuntamento con il notaio?

 

 


 


Complemento partitivo - Domanda: tra chi? tra che cosa?

 

Il complemento partitivo serve a indicare un tutto di cui si prende in considerazione solo una parte.
È introdotto dalle preposizioni tra, fra, di: alcuni dei presenti non hanno applaudito; uno fra tutti sarà il prescelto

Il complemento partitivo generalmente dipende da un nome che indica una certa quantità o una misura (indeterminata o determinata):
la maggior parte dei bambini non è venuta a scuola; vorrei un chilo di pane.
 

Altre volte è retto invece da un superlativo relativo:
Elisa è la più simpatica di tutti; Paolo è il più buono fra i figli di Lea.
Possono infine introdurre un complemento partitivo anche un numerale, un pronome interrogativo oppure un pronome indefinito:
uno dei candidati sarà eletto presidente; una dozzina di alunni bocceranno; chi di voi vuole venire con me?; alcuni tra i presenti dovrebbero fare silenzio.

 









Complemento di denominazione - Domanda: di quale nome?

 

Il complemento di denominazione precisa, con un nome proprio, il nome generico che lo precede.


È introdotto dalla preposizione di: la città di Roma; l’isola d’Elba; il comune di Scandicci; il mese di dicembre.
 

Complemento di termine - Domanda: a chi? a che cosa?


Il complemento di termine indica a chi o a che cosa è destinata l’azione espressa dal verbo:
ho telefonato a Luca; l’umidità fa male alle articolazioni; ti penso.
 

Il complemento di termine dipende quasi sempre dal verbo ed è retto dalla preposizione a, tranne quando è espresso da un pronome personale atono (mi, ti, ci, vi, si).
Oltre che da un verbo, a volte un complemento di termine può anche dipendere da un aggettivo come utile, favorevole, contrario ecc.: sono favorevole al referendum; sono contrario alla pena di morte 





Complementi di luogo

I complementi di luogo servono a precisare la collocazione nello spazio di una persona, una cosa, un evento.
 

I complementi di luogo sono quattro:

  • stato in luogo: abito in città; 
  • moto a luogo: vado al mare; 
  • moto da luogo: vengo da Napoli; 
  • moto per luogo: passeggio per i boschi

 

 


 

 



 

 GramMaster

Oggetto e specificazione

Specificazione e denominazione

Complementi di luogo

Complementi di luogo 2