Complementi diretti - Complemento oggetto e complementi predicativi

 

 


 

 


 Complemento oggetto - Domanda: chi? Che cosa?


Il complemento oggetto è quell’elemento della frase su cui l’azione del verbo ricade direttamente.
Il complemento oggetto dipende sempre da un verbo transitivo attivo e si unisce direttamente al verbo, senza preposizione: 

Elena suona il violino
Lorenzo legge un libro
l’acqua vivifica le piante

 

Talvolta il complemento oggetto può essere retto dalla preposizione di in funzione di articolo partitivo:
ho mangiato del pane
abbiamo letto dei libri interessanti
vorrei chiederti delle cose
 

 

 

 

Il complemento dell’oggetto interno

 
Alcuni verbi intransitivi possono avere un complemento oggetto costituito da un sostantivo che ha la stessa radice del verbo oppure ha un significato affine a quello del verbo. In questo caso si chiama complemento dell’oggetto interno.
 

Vediamo gli esempi più comuni:
piangere lacrime amare
vivere una vita felice
dormire sonni tranquilli

 

Complementi predicativi - Domanda: Come?
I complementi predicativi servono a completare o a precisare meglio il significato del verbo.
Sono costituiti da un nome o da un aggettivo e possono riferirsi al soggetto o al complemento oggetto:
 

Anna sembra felice
ritengo questo film stupido

 

Complemento predicativo del soggetto

 

È così chiamato il complemento predicativo che si riferisce al soggetto, con il quale concorda in genere e in numero:

Tua sorella mi sembra guarita le tue sorelle mi sembrano guarite
Paolo è ormai diventato un amico Paola è ormai diventata un’amica


Questo complemento si trova solo con alcuni verbi particolari. Vediamo nel dettaglio quali sono:

  • I verbi copulativi, cioè verbi come essere, diventare, parere, sembrare ecc.: la partita sembra avvincente; Antonio è diventato grande; il solfeggio mi risulta difficile; lo zio mi è parso stanco; 
 
  • I verbi appellativi (chiamare, dire ecc.), elettivi (eleggere, nominare ecc.), estimativi (ritenere, considerare, stimare ecc.), effettivi (fare, rendere ecc.) quando sono in forma passiva: Lorenzo fu detto il Magnifico; Sandro Pertini venne eletto presidente; tuo padre è considerato un uomo onesto; Luca è stato fatto capo-scout;
  • Qualsiasi verbo intransitivo usato come predicato verbale.  In questi casi il complemento predicativo è un elemento accessorio e non necessario come con i verbi copulativi: il bambino dorme tranquillo; Maria è tornata dalle vacanze abbronzata.

 


 


 

Complemento predicativo dell’oggetto

 

È così chiamato il complemento predicativo che si riferisce al complemento oggetto, con il quale concorda nel genere e nel numero Lo stress rende Laura nervosalo stress rende i miei genitori nervosi.

Non ti vedo convinto non vedo Paola convinta.
 

Il complemento predicativo dell’oggetto è introdotto da:

  • I verbi appellativi, elettivi, estimativi ed effettivi (dire, eleggere, stimare, rendere ecc.) quando sono usati in forma attiva (quando sono impiegati al passivo, come abbiamo visto, si costruiscono invece con il complemento predicativo del soggetto): la situazione attuale rende inutile ogni nostro sforzo; tutti considerano Laura un’ottima insegnante; i genitori hanno eletto Raffaella rappresentante di classe;
  • Qualsiasi verbo transitivo, quando il complemento oggetto ha bisogno di un aggettivo o di un nome che ci dicono qualcosa su di esso: ti vedo abbronzata; li ho sentiti stanchi.

I complementi predicativi del soggetto e dell’oggetto, oltre che trovarsi da soli, possono essere introdotti:

  • dalle preposizioni da, per: sono stufa di farti da segretaria; non mi prendere per scemo;
  • dall’avverbio come: Piero è stato assunto come cameriere;
  • dalle locuzioni preposizionali come in qualità di, in veste di: mi sono presentata in veste di portavoce del comitato.

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