Ortografia



LA LETTERA MAIUSCOLA

L'uso delle minuscole o delle maiuscole è indifferente? Oggi, rispetto al passato, chi scrive ha maggiore libertà di scelta; tuttavia, ci sono dei casi in cui l'uso della lettera maiuscola è obbligatorio. 

 

LA DIVISIONE IN SILLABE

La sillaba è un gruppo di lettere che, in una parola, viene pronunciato con una sola emissione di voce e che contiene almeno una vocale.

In base al numero di sillabe che le compongono, le parole si distinguono in: monosillabe (1 sillaba), bisillabe (2 sillabe), trisillabe (3 sillabe), polisillabe (4 o più sillabe) 

Vediamo le principali regole per la divisione in sillabe




LE PIU' FREQUENTI DIFFICOLTA' ORTOGRAFICHE

Chissà quante volte ti sarà capitato di avere dei dubbi ortografici, quali ad esempio scrivere niente o gnente? Miliardo o migliardo? Ingegnere o ingegniere?
Per scrivere correttamente le parole esistono regole precise; tuttavia, per non sbagliare, bisogna soprattutto fare esercizio e, quando si è incerti, adottare la buona abitudine di consultare il dizionario. Vediamo di seguito le principali regole ortografiche

CU/QU
  • cu + consonante si scrive sempre cu: CUGINO
  • Le seguenti parole e loro derivati si scrivono sempre con cu:
    cuore taccuino cospicuo scuoiare
    cuoco innocuo acuire scuotere
    cuoio cui proficuo cuocere
    scuola vacuo promiscuo evacuare
    circuito arcuato riscuotere percuotere


CQU/CCU/QQU


Le parole con CQU sono suddivisibili in tre categorie:

  •  La parola acqua e tutti i suoi derivati: acquazzone, acquedotto, acquaio, acquolina, acquario, acquamarina, risciacquare ecc.
    Eccezione: aquaplaning aquastep che sono anglicismi e si scrivono senza “c”.
  •  Il passato remoto di alcuni verbi in –cere: piacere – piacque, nascere – nacque, tacere – tacque ecc.
  •  Alcune altre parole derivate dalla lingua latina e che hanno subito alcuni mutamenti. La combinazione CQU è il risultato dell’unione della preposizione latina ad con una parola iniziante con qu. Non sono numerose e queste sono le più diffuse: acquistare, acquisire e i suoi derivati, acquietarsi, acquattarsi, acquartieramento.



NI/GN/GNI

Si usa NI nelle parole che mantengono l'originaria grafia latina: niente, genio, scrutinio, colonia, alluminio, Campania.
 
Ricordiamoci anche che Quando in una parola ci sono DUE VOCALI VICINE, va scritta la particella -NI (e la relativa pronuncia):
Esempio:
U ni one (le vocali sono i e o )
Pa ni ere (le vocali sono i e e )
Ge ni ale  (le vocali sono i e a )
Per comprendere quando scrivere GN è utile tenere a mente una vecchia filastrocca che ci ricorda quando la paerticella -gn  deve essere scritta SENZA la i al seguito :



Le uniche eccezioni  a questa semplice regola sono:
La parola  COMPAGNIA (con la i)  che distingue un'allegra combriccola di amici dalla vostra vicina di banco, la COMPAGNA (senza la i).
La prima persona plurale del presente indicativo (es: sogniamo).
La prima e la seconda persona plurale del congiuntivo presente dei verbi che terminano in  -gnare -gnere e -gnire.  (es: che noi bagniamo, che voi bagniate)

MP/MB

Davanti alle consonanti P e B si usa sempre la M e mai la n: es. stampa, rompere.
 
Fanno eccezione le parole benpensane, benparlante

LI/GLI

Quando scrivere LI
  • si scrivono con li tutti i nomi propri di persona: Amelia, Attilio, Aurelio, Cecilia, Delia, Ersilia, Emilio, Giulio, Virgilio, ... ad eccezione di Gigliola, Guglielmo, Guglielmina
  • si scrivono con li tutte le parole con il suono li all'inizio: liana, lieto, lievito, lievitare, liuto, ... ad eccesione di glielo, gliela, glieli, gliele
  • si scrivono con li tutte le parole che contengono il suono doppio: allievo, allietare, cancelliere, idillio, sollievo, ...
  • Alcune parole che si scrivono con li: alieno, aliante, balia, candeliere, cavaliere, ciliegia, concilio, dalia, domicilio, esilio, gasolio, giocoliere, gondoliere, Italia, italiano, magnolia, miliardario, miliardo, milionario, milione, mobilia, olio, palio, petroliera, rilievo, Sicilia, vigilia, ...
Per tutte le parole che non rientrano in queste regole si usa gli




CE/CIE - GE/GIE 

Si usa CE:
  • In sillaba finale, nei plurali dei nomi e degli aggettivi in -cia se la c è preceduta da una consonante: FRECCIA - FRECCE
Si usa CIE:
  • In sillaba finale, nei plurali dei nomi e degli aggettivi in -cia, se la c è preceduta da una vocale: CAMICIA - CAMICIE
  • In sillaba finale, nei plurali dei nomi in -cìa (con la ì accentata) farmacìa - farmacìe 
Si usa GE:
  • In sillaba finale, nei plurali dei nomi e degli aggettivi in -gia, se la g è preceduta da una consonante: PIOGGIA -  PIOGGE
 Si usa GIE:
  • In sillaba finale, nei plurali dei nomi e degli aggettivi in -gia, se la g è preceduta da una vocale: VALIGIA - VALIGIE 

SCE/SCIE 

Si usa sce: scena, scende, nascente.
Fanno eccezione le parole: scienza, coscienza (e derivati), usciere e scie (plurale di scia) 


LA LETTERA H

Come già sai, la lettera h è muta, non si pronuncia; serve solo come segno grafico 



 L'ELISIONE E IL TRONCAMENTO




L'elisione. L'eliminazione della vocale finale di una parola davanti a un'altra parola che inizia per vocale

Vuole l'apostrofo: l'albero, bell'uomo, quell'orso, sant'Antonio

Nei seguenti casi è vietata: da amare, da imitare; ci ama, ci odia, ci ubbidisce, li aspetto, le ammiro; lo iato, la iena, lo iodio, la iuta

Il troncamento. La caduta della vocale o della sillaba finale di una parola davanti a un'altra parola che comincia per vocale o per consonante.
Non vuole mai l'apostrofo: un amico, buon uomo, bel figlio, san Paolo, fra Cristoforo, suor Agnese, dottor Neri, qual è

Eccezioni: alcune parole e alcuni verbi al modo imperativo: po', be', mo', da', di', fa', sta', va', to'; la parola piè con l'accento


L'ACCENTO

L'accento va su:


(verbo dare) e (avverbi di luogo) (pronome) (congiunzione negativa) (affermazione) (abbreviazione di cosí) (sostantivo)
E ovviamente sui vari: piú, perché, poiché bensí, cosí, giú, quaggiú, laggiú, già, ciò.


Non va su:


Da (preposizione)
Li (pronome)
Ne (avverbio e pronome)
Qui, qua (avverbi di luogo)
Su (avverbio e preposizione)
Si (pronome)
No (negazione)
Se (congiunzione e quando pronome se seguito da stesso: "se stesso")
Te (pronome)
Fa (avverbio tempo)
E nei verbi: egli fa, io so, egli sa, io do, egli va, io sto, egli sta .




LA PUNTEGGIATURA