Il colonialismo diviene imperialismo

 

 


 

IL COLONIALISMO

 

All’inizio dell’Ottocento molte zone dell’Asia e dell’Africa sono ancora sconosciute agli europei; un secolo più tardi i viaggiatori e gli esploratori partiti dall’Europa raggiungono i luoghi più remoti della Terra e aprono la strada che sarà percorsa da missionari, mercanti, uomini d’affari e soldati.
 

 

 

 

La penetrazione coloniale, appena avviata nei secoli precedenti, raggiunge uno slancio incontenibile, forte della superiorità di cui possono disporre le grandi potenze europee. Per distinguerla da quella precedente viene coniato il termine ‘imperialismo’ per rimarcare la forza diffusiva del nuovo fenomeno e gli stretti legami sociali, economici e politici che vincolano le terre assoggettate alla madrepatria.
 

 

 

La Gran Bretagna muove da posizioni di forza, in virtù delle basi di cui già dispone sia in Africa sia in Asia. In quest’ultimo continente la corona britannica si sostituisce alla dinastia indiana dei Moghul ed esautora la Compagnia delle Indie orientali che fino ad allora aveva governato la ‘perla’ del colonialismo inglese. 

 

 





Dall’India gli inglesi estendono il loro dominio alla Birmania, e là si devono fermare perché la penisola indocinese è territorio riservato ai francesi. Più complessa si rivela la subordinazione economica della Cina, alla quale concorrono diversi paesi occidentali, in primo luogo la Gran Bretagna e gli Stati Uniti. 

 


L’espansione coloniale in Africa subisce un’intensa accelerazione in seguito all’apertura del canale di Suez (1869): inglesi, tedeschi, francesi, belgi e italiani si impossessano di immensi territori in base a regole fissate nella conferenza di Berlino (1884-1885). La Gran Bretagna ha i maggiori vantaggi, conquistando vasti territori che vanno dal Cairo a Città del Capo, includendo le zone più floride e ricche di giacimenti di oro e diamanti.
 

 

 

La Francia si insedia nell’Africa mediterranea, occidentale ed equatoriale, trasformando alcune di quelle colonie, come l’Algeria, in aree di popolamento per i cittadini francesi.
Al Belgio tocca il Congo, alla Germania alcune aree del sud, poste sia sull’Atlantico sia sull’oceano Indiano.
Anche l’Italia, nel timore di restare isolata sul piano internazionale, si avventura nell’espansione coloniale, sotto la tutela dell’Austria e della Germania.
 



L’area che le viene riservata è situata sulle coste del Mar Rosso. Tuttavia i tentativi di penetrare in Etiopia sono bloccati dalle sconfitte subite a Dogali (1887) e Adua (1896). Alla fine del secolo solo la Libia, il Marocco e l’Etiopia restano indipendenti: l’Italia occupa la prima a seguito della guerra italo-turca, combattuta tra il 1911 e il 1912.