Umberto Saba

 

 

 


 

UMBERTO SABA 

 

Umberto Saba è pseudonimo del triestino Umberto Poli (1883-1957), figura straordinaria e solitaria nel panorama della poesia italiana del Novecento.

Lasciò gli studi ancora adolescente per lavorare come commesso.
A vent’anni si trasferì per qualche tempo a Firenze, dove entrò in contatto con i redattori della “Voce”, ai quali propose i propri scritti. L’esperienza (1907) del servizio militare a Salerno lo allontanò dall’ambiente estetizzante e lo avvicinò alla realtà quotidiana. Tornato a Trieste, nel 1909 sposò Carolina (Lina) Wölfler, che gli diede l’unica figlia, Linuccia. 

 


 

Nel 1910 pubblicò a proprie spese la raccolta Poesie nella quale emergono i versi che celebrano la vita familiare come porto di pace. Nella successiva Trieste e una donna (1912) domina invece il contrasto tra la sofferenza per un amore sfuggente e l’esaltazione della città come luogo familiare e sicuro. Dopo la prima guerra mondiale riprese a scrivere e a pubblicare poesie: Cose leggere e vaganti (1920); L’amorosa spina (1921), che con le raccolte precedenti confluirono nella prima edizione del Canzoniere (1921); Preludio e canzonette (1923); Cuor morituro (1926).


 


Nel 1928 la rivista “Solaria” pubblicò la sua raccolta Preludio e fughe (1928), cui seguirono Parole (1934) e le brevi prose di Scorciatoie (1936). Le leggi razziali imposte dal fascismo (1938) lo costrinsero a cedere formalmente la proprietà della libreria, e a trasferirsi a Parigi.
Con lo scoppio della guerra trovò rifugio a Firenze, dove visse nascosto per vari mesi, visitato solo da Montale. Alla fine del conflitto visse a Milano, dove preparò e pubblicò le varie edizioni del Canzoniere (1945, 1948, 1951, 1961, postuma).
Dopo le ultime raccolte Ultime cose (1944); Mediterranee (1946); Uccelli. Quasi un racconto (1951), le bellissime prose Scorciatoie e raccontini (1946), morì a Gorizia.
Postumo uscì il romanzo incompiuto Ernesto (1975).

 

CruciSaba

 Incrocia Saba per le vie!