Proposizione comparativa

 


 

LA PROPOSIZIONE

COMPARATIVA 

 

  


Le proposizioni comparative hanno la stessa funzione del secondo termine di paragone di una comparazione, mentre la reggente corrisponde al primo. Possono essere di maggioranza, di minoranza o di uguaglianza; esplicite e implicite.



Comparative di maggioranza

Le comparative di maggioranza esplicite sono introdotte da che, di quanto, di quello che, di come ecc.; nella reggente troviamo gli elementi correlativi più o meglio.
Il modo verbale è:

  • l’indicativo: il cibo della mensa è meglio di quello che mi hanno detto;
  • il congiuntivo: sono stati più educati di quanto immaginassi;
  • il condizionale: questo conflitto dura più a lungo di quanto avrei immaginato.

 

Le comparative di maggioranza implicite sono costruite con più che, piuttosto che, piuttosto di + infinito: più che studiare, perde tempo; piuttosto di ascoltarti, esco.
 

 

Comparative di minoranza

Le comparative di minoranza sono introdotte da che, di quanto, di quello che, di come ecc.; nella reggente troviamo gli elementi correlativi meno o peggio.
Il modo verbale è: 

  • l’indicativo: ha scritto meno di quello che gli avevo chiesto;
  • il congiuntivo: hai fatto peggio di quanto mi aspettassi;
  • il condizionale: questo film è meno noioso di quanto avrei pensato.

 

 

Comparative di uguaglianza

Le comparative di uguaglianza hanno soltanto la forma esplicita e sono introdotte da come, tanto, quale; nella reggente troviamo gli elementi correlativi così, tanto, tale.
Il modo verbale è: 

  • l’indicativo: il mare non è tanto profondo come sembrava;
  • il condizionale: siamo andate a fare shopping con tanto impegno, proprio come avresti fatto tu

 


 

Comparative di analogia

Le comparative di analogia stabiliscono con la reggente un rapporto di confronto più generico, senza andare sul piano della comparazione di maggioranza, minoranza o uguaglianza (più, meno, come), ma rimandando a una relazione di analogia con quanto affermato nella reggente. Esse sono introdotte da come, nel modo in cui, secondo che e si costruiscono con il verbo:

all’indicativo, quando l’analogia è sentita come reale: scrivi come parli; l’ufficio è davvero disorganizzato, come dicono tutti; la loro storia d’amore è andata come immaginavamo;

al condizionale, quando si vuole esprimere un’analogia ipotetica: il paziente non sta rispondendo alle cure come dovrebbe; il lavoro non è stato fatto nel modo in cui avrei voluto.
 

In queste frasi l’elemento correlativo così della reggente è in genere sottinteso: fa’ così come credi➞fa’ come credi.
Esistono anche le comparative di analogia con una forte sfumatura ipotetica. In questo caso sono costruite con come se, come, quasi che + congiuntivo: mi guardava come se non mi riconoscesse; ballammo quel valzer come fosse il primo della nostra vita