L'Europa feudale




L'EUROPA FEUDALE

 Cosa accadde dopo la morte di Carlo Magno?

Alla morte di Carlo Magno (814), l'impero fu ereditato dal figlio Ludovico, detto il Pio, che proseguì nell'opera paterna, continuando a collaborare con la Chiesa.

Cosa accadde dopo la morte di Ludovico il Pio?

Ludovico il Pio morì nell'840 e il territorio dei Franchi venne diviso fra i suoi tre figli secondo l'usanza germanica di suddividere il regno come se fosse una proprietà esclusiva del sovrano. I tre fratelli dopo aspre contese, nell'843, arrivarono all'accordo di Verdun, che assegnò: 
  •  a Carlo il Calvo la Gallia 
  • a Ludovico il Germanico l'area a est del fiume Reno
  • a Lotario una zona tra Francia e Germania detta Lotaringia oltre che a gran parte del Regno d'Italia







Come erano organizzati i tre regni al loro interno?

I tre regni erano indeboliti al loro interno  da un'aristocrazia sempre più potente e desiderosa di impadronirsi dei feudi, mentre nuove invasioni da Nord e dall'Est minaccivano l'Impero. (Clicca sopra l'immagine per ingrandirla)




I feudi diventano ereditari

L'atto finale della disgregazione dell'Impero fu compiuto dal re Carlo II il Calvo che nell'877 concesse ai vassalli, con il Capitolare di Quierzy, di lasciare il proprio feudo in eredità ai figli

Cosa accadde quindi dopo Quierzy? 

I nobili, essendosi ormai impossessati dei feudi che prima venivano loro solamente concessi, li trasformano in una realtà politica autonoma, non più dipendente dall'imperatore. Finisce così il Sacro Romano Impero carolingio e incomincia il periodo della società feudale.

Come era organizzata la società feudale?


LA FIGURA DEL CAVALIERE


 Intorno all’VIII secolo cominciò a diffondersi in Europa l’uso di combattere a cavallo. Questa pratica si affermò grazie all’arrivo dall’Asia della staffa. Con questo piccolo ma fondamentale accorgimento era possibile «puntellare» i piedi ed evitare di essere sbalzati di sella al primo scontro. I protagonisti di questa trasformazione furono i popoli nomadi germanici, i quali, a differenza dei Romani, erano eccellenti cavallerizzi.
Nei tre secoli successivi, i soldati a cavallo divennero professionisti della guerra legati da un vincolo di fedeltà al loro signore. Essi dovevano provvedere al proprio equipaggiamento, ossia procurarsi armi e armatura e un buon cavallo; per questo, in quel tempo di grande e diffusa povertà, poteva divenire cavaliere solo chi era abbastanza ricco e apparteneva alla nobiltà.

A partire dall’XI secolo, i cavalieri, fino ad allora quasi sempre analfabeti, divennero via via più colti e raffinati: la frequentazione delle corti dei Signori e l’adesione sempre più convinta ai precetti del cristianesimo ammorbidirono i loro modi violenti e spietati. La stessa Chiesa intervenne per frenare i loro eccessi, cercando di imporre loro un codice di comportamento morale e religioso. Così, anche per distinguere i veri cavalieri dai semplici predoni di strada, fu creato l’istituto della cavalleria. Chi entrava a farne parte doveva sottostare a una serie di regole: dalla cerimonia d’investitura al rispetto di alcune norme di comportamento.

Cavalieri e cavalleria nel Medioevo: come si diventava cavaliere


Era necessario seguire un percorso lungo ed elaborato. Così, all’età di sette anni, i figli di cavalieri e i figli cadetti dei feudatari (cioè coloro che non ereditavano il feudo in quanto non primogeniti) diventavano paggi, svolgevano cioè servizi domestici per i signori e per le dame di corte e cominciavano ad apprendere l’arte militare e le virtù cavalleresche nelle «scuole di cavalleria» dei castelli.



 
Più tardi, a partire dai quattordici anni, si mettevano al servizio di un cavaliere, accompagnandolo in battaglia o a caccia o nei tornei, e venivano addestrati all’uso delle armi e all’equitazione.
Verso i vent’anni erano pronti per l’investitura, ossia per la nomina ufficiale a cavaliere, che poteva avvenire dopo una battaglia, per il coraggio e l’abilità militare dimostrati o, in tempo di pace, in occasione di una pubblica cerimonia civile e religiosa.
Prima, però, lo scudiero doveva vegliare in preghiera (da qui il detto “Passare una notte in bianco”), confessarsi, partecipare alla messa e fare la comunione. Solo allora si svolgeva la cerimonia dell’investitura: il signore feudale o un alto prelato lo nominava ufficialmente cavaliere, dandogli un energico colpo sulla nuca, posandogli la spada su entrambe le spalle, mentre lui stava inginocchiato, e pronunciando la formula: «Nel nome di Dio, di san Michele e di san Giorgio, io ti faccio cavaliere»




IL CASTELLO

I feudatari difendono i loro territori. Nel corso del IX secolo l'Europa cristiana fu di nuovo assalita da una serie di devastanti invasioni da parte di nuove popolazioni che resero evidente l'incapacità dei re di difendere i loro territori.
Proprio per ricevere protezione dai signori feudali, molti abitanti delle campagne decisero di sottomettersi spontaneamente al loro potere.