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Curiosità - Il calcio di Simeone


LA FORZA DELLA COMPATTEZZA

Diego Pablo Simeone Gonzales, soprannominato el Cholo, è stato un centrocampista completo in grado sia di recuperare palloni che di far ripartire l'azione con grande abilità anche in zona gol.
Queste caratteristiche costituiscono l'essenza della filosofia di gioco che Simeone, una volta divenuto allenatore, ha voluto trasmettere alle sue squadre. 
Particolarmente importante la reinterpretazione e il conseguente rilancio del modulo 4-4-2 "all'italiana" sostanzialmente caduto in disuso nei primi anni del XXI secolo dopo i successi ottenuti da Fabio Capello (nel Milan) e da Marcello Lippi (nella Juventus e nella nazionale italiana campione del mondo).

Il modulo 4-4-2 all'italiana.
Il modelllo italiano del 4-4-2 prevede un reparto difensivo solido con terzini di spinta (Zambrotta-Grosso) sostenuti da una coppia di centrali divisa tra il pilone, di alta statura e predisposto ad intercettare i cross avversari (Nesta), e lo stopper, di statura non elevata, più adatto a fermare passaggi filtranti e avversari rapidi nello stretto (Cannavaro). 
Il reparto di centrocampo è formato da un palleggiatore, che deve gestire la manovra, e da un incontrista (Gattuso) che diversamente deve svolgere un lavoro di interdizione e copertura. Gli esterni di centrocampo sono coperti da ali rapide e in grado di impostare il contropiede (Camoranesi-Perrotta). Infine il reparto offensivo è composto dal bomber, forte fisicamente e abile nel gioco aereo, che deve intercettare le palle alte e allargare gli spazi facendo leva sulla sua dirompente fisicità (Vieri/Toni), e l'attaccante di rapina, rapido e predisposto agli inserimenti, che ha il compito di sfruttare al meglio il contropiede e di intercettare i passaggi filtranti (Inzaghi). Una variante d'attacco consiste nel sostituire il bomber o l'attaccante di rapina con il fantasista (Del Piero/Totti) che grazie alle sue abilità tecniche consente alla squadra di giocare senza sfruttare necessariamente il contropiede.

La crisi del  modulo 4-4-2 all'italiana.
Nei primi anni del XXI, secolo, come ricordato, la scuola calcistica italiana e il suo modulo di riferimento vengono messi in difficoltà dall'affermarsi di una nuova filosofia di gioco, più dinamica ed offensiva, bastata sul modulo 4-3-3, che fa riferimento ad allenatori come José Mourinho e Pep Guardiola che la propongono l'uno nel Porto e poi nel Chelsea, mentre il secondo, con alcune varianti, nel Barcellona.
Il 4-4-2 "all'italiana" prevede che la squadra rimanga molto compatta e chiusa nella propria metà campo, pronta a ripartire velocemente seguendo il motto: "difesa e contropiede". Le fragilità di questo sistema collaudato sono due: l'eccessivo difensivismo e il rischio di rimanere in inferiorità numerica a cantrocampo poichè le ali non sempre riescono a rientrare a sostegno del palleggiatore e dell'incontrista.
Il modulo 4-3-3 prevede invece una maggiore aggressività, grazie ad esterni rapidi (Messi/Neymar) in grado di costringere la squadra avversaria all'interno della propria area, e non rischia l'inferiorità numerica a centrocampo poichè prevede sempre tre centrocampisti a sostegno della manovra.

Il rilancio del modulo 4-4-2.
Simeone, nel Catania prima e nell'Atletico Madrid poi, riprende lo schema base del calcio italiano con la sua vocazione difensiva e adatta al contropiede, ma ne corregge i difetti a centrocampo e in attacco.
Il reparto di mediana di Simeone prevede un palleggiatore e un incontrista, ma sostituisce le ali con un trequartista di inserimento (Koke), che è in grado sia di aiutare il palleggiatore nella manovra sia di puntare l'area avversaria, e con un trequartista di copertura (Carrasco) che aiuta l'incontrista.
Infine, per quanto concerne la manovra offensiva, il bomber e l'attaccante di rapina vengono sostituiti da un fantasista muscolare (Torres), cioè un giocatore tecnico, ma anche abile nell'interdizione, e il pusher che può essere considerato quasi alla stregua di un trequartista offensivo e dinamico.